Un libro sul futuro di Roma, un saggio concreto e pragmatico il cui tema strategico è semplice: per rilanciare Roma serve un nuovo orizzonte di cose da fare per ritrovare quello che abbiamo perso durante la crisi: il nostro pensiero felice.
Ecco la sfida principale di questo lavoro scritto a 4 mani con il presidente nazionale di Confassociazioni, Angelo Deiana: offrire una visione manageriale di alcuni fra i più semplici interventi utili a rilanciare Roma in un futuro in cui dovremmo essere azionisti e non obbligazionisti del Paese.
Una vera e propria sfida di cambiamento. E’ per questo che, nel vortice di una crisi globale che ci sta chiedendo grandi sacrifici umani ed economici, è ora di raccontare una storia nuova per l’Italia e per Roma, condividendo una serie di punti fermi, di obiettivi da raggiungere passo dopo passo, di pietre miliari nel senso antico del termine. Un compito difficile perché, come proprio la pandemia ha dimostrato, viviamo in un mondo imprevedibile, inatteso, incerto.
Ecco perché il rilancio di Roma è solo la dimensione sintetica di una traversata lunga, complessa e senza troppi approdi certi di tutto il Paese. Ci vuole coraggio, abbiamo le potenzialità ma, soprattutto, non abbiamo alternative. Soprattutto per Roma. L’importante sarà non avere paura di fare le cose, perché una sola cosa è certa: per vincere non bisogna aver paura di perdere.
Perché questa è la chiave di volta del nostro ragionamento. Roma è attraversata da una serie di problemi strutturali di grande complessità che dovrebbero (e devono) essere risolti. Problemi complessi che proveremo a sfiorare nell’ultimo capitolo, cercando di capire se ci sono soluzioni possibili, ad un costo corretto nel rapporto tra efficacia ed efficienza. Per fare anche lì un passo in avanti.