La condanna in primo grado dei membri della Commissione Grandi Rischi ha acceso i riflettori sulla comunicazione di emergenza nelle pubbliche amministrazioni. A chi spetta il compito di tradurre le indicazioni della scienza in una comunicazione efficace per i cittadini? Dove si fermano le responsabilità degli scienziati? E dove iniziano quelle delle istituzioni e dei media?
A questi interrogativi provano a dare una risposta un giornalista e uno degli avvocati delle parti civili, ripercorrendo le fasi che hanno preceduto e seguito la riunione della Commissione, avvenuta a L’Aquila il 31 marzo 2009, sei giorni prima della tragedia.